L'antitrust multa la FISE per posizione dominante e afferma così che non può esserci esclusività nello sport italiano.
A far chiarezza tra Federazioni e il mondo dello sport di base rappresentato da Enti di Promozione Sportiva, società, associazioni ci pensa l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’Antitrust ha multato la Federazione Sport Equestri per abuso di posizione dominante, a seguito di un ricorso presentato da ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), uno dei maggiori Enti di Promozione Sportiva in Italia.
Le evidenze agli atti hanno dimostrato che FISE ha modificato a più riprese i propri regolamenti, attribuendo a sé la competenza di quasi tutte le forme di attività equestre compresa quella amatoriale e di avviamento allo sport. Oltre a questo, la Federazione Sport Equestri aveva in più occasioni intrapreso procedimenti disciplinari a carico dei responsabili dei circoli che – a suo dire – avrebbero ospitato manifestazioni non conformi ai regolamenti dalla essa emanati. Aveva cioè etichettato questi eventi come agonistici e non amatoriali, prendendo a riferimento alcuni fattori come la presenza di giudici o, nella disciplina del Salto Ostacoli, il superamento di ostacoli superiori ai 70 cm (rispetto alle categorie agonistiche ragionevolmente individuabili, in base al pronunciamento dell’Agcom, in altezze superiori ai 140).
L’Antitrust ha multato la Federazione Sport Equestri per abuso di posizione dominante, a seguito di un ricorso presentato da ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), uno dei maggiori Enti di Promozione Sportiva in Italia.
Le evidenze agli atti hanno dimostrato che FISE ha modificato a più riprese i propri regolamenti, attribuendo a sé la competenza di quasi tutte le forme di attività equestre compresa quella amatoriale e di avviamento allo sport. Oltre a questo, la Federazione Sport Equestri aveva in più occasioni intrapreso procedimenti disciplinari a carico dei responsabili dei circoli che – a suo dire – avrebbero ospitato manifestazioni non conformi ai regolamenti dalla essa emanati. Aveva cioè etichettato questi eventi come agonistici e non amatoriali, prendendo a riferimento alcuni fattori come la presenza di giudici o, nella disciplina del Salto Ostacoli, il superamento di ostacoli superiori ai 70 cm (rispetto alle categorie agonistiche ragionevolmente individuabili, in base al pronunciamento dell’Agcom, in altezze superiori ai 140).