giovedì 3 ottobre 2013

LA ‘BISONTI RUGBY' PRONTA PER IL TERZO TEMPO

I detenuti del carcere di Frosinone parteciperanno al campionato di serie C della FIR

Venerdì 4 ottobre alle ore 15.30 a Roma, presso la Sala Presidenti del CONI (Largo De Bosis, 15) ASI e la sua associazione affiliata "Gruppo Idee" presentano la squadra dell'alta sicurezza della casa Circondariale di Frosinone "Bisonti Rugby", che parteciperà al campionato di serie C della FIR. Saranno presenti il Presidente ASI Claudio Barbaro, il Segretario Generale FIR Claudio Perruzza, il Presidente del Comitato FIR Lazio Marco Santa Maria e il Provveditore agli Istituti di pena del Lazio Maria Claudia Di Paolo.

"Bisonti Rugby" è la squadra dell'alta Sicurezza della Casa Circondariale di Frosinone, nata da oltre due anni grazie all'impegno e alla volontà del responsabile ASI per la attività sportive in Carcere, del Presidente dell'Associazione "Gruppo Idee" Zarina Chiarenza, del Presidente dei "Bisonti Rugby" Germana De Angelis e dell'Amministrazione Penitenziaria, assieme a tutti gli operatoti della Casa Circondariale di Frosinone.


Lo scorso 30 Luglio, grazie al pieno appoggio della Federazione Italiana Rugby e del suo comitato regionale laziale, la squadra "Bisonti Rugby" è stata infatti iscritta al Campionato di Serie C (inizio previsto per domenica 6 ottobre) e si confronterà con le altre squadre che, mettendo in pratica i valori di solidarietà e altruismo alla base del rugby, hanno accettato di giocare sempre in casa contro questa.

"Con questa iniziativa – esordisce il Presidente ASI Barbaro - lo sport della sfera ovale si offre come strumento per veicolare un modello di vita sano, basato sul rispetto delle regole e dell'avversario. Per i bisonti sarà un po' come vivere un terzo tempo della loro vita, e ASI non può che essere contenta di aver contribuito con le istituzioni preposte a renderlo possibile". Così commenta Barbaro, convinto che grazie ai sani principi del rugby, la partecipazione al torneo del team della Casa Circondariale di Frosinone consenta ai detenuti di fare attività fisica – favorendo attraverso questa il recupero dell'autostima e il miglioramento delle condizioni di salute – nonché di rapportarsi all'ambiente esterno nel pieno rispetto delle regole.

Si tratta di un progetto ambizioso che è stato possibile realizzare grazie alle direttive che il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha diramato per favorire il percorso rieducativo dei detenuti ed il loro migliore reinserimento nella società. In particolare, il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria del Lazio è impegnato da tempo in tale significativa direzione.